Come il miele arriva sulle nostre tavole, dalla “smielatura” al consumo di un'eccellenza italiana

# **Come nasce il miele**

Buono, genuino e con proprietà antibatteriche naturali che lo rendono un valido rimedio contro tosse, mal di gola, il miele è probabilmente **uno dei prodotti più naturali e a km zero**, visto che le api solitamente prelevano il nettare entro 800 metri dalla propria colonia.

E per raccontarvi come il miele arriva sulle nostre tavole, è necessario introdurre il concetto della “smielatura”, tutto inizia da qui.

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# **Quando il miele è maturo per la smielatura?**

Quando le cellette colme di miele sono coperte da uno strato di cera che le va a sigillare, vuol dire che il miele è “pronto”, perché ha raggiunto il giusto grado di umidità (17/18%). Questo impedisce la fermentazione del miele. È giunto il momento per raccoglierlo e ottenere un prodotto ottimale e pronto per la conservazione e la consumazione.

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### **Vivi l’esperienza della smielatura il 17 giugno in Oltrepò**

Prova l’[esperienza della smielatura](https://becountry.it/experiences?categories=9&price_max=185.00) a Cascina Sabbione, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, in un’azienda agricola gestita da Alice e Nicola, una giovane coppia milanese che ha scelto di abbandonare la città e un lavoro in ufficio, per costruire un futuro nuovo nella campagna, dove lavorano tutelando le varietà di prodotti locali e stagionali. Saranno loro ad accompagnarvi nel mondo delle api e del miele per scoprirne tutti i segreti, fino a provare in prima persona l'attività di smielatura, diventando così apicoltori per un giorno! E non mancherà il momento goloso con la degustazione di mieli per approfondire le varietà e capire come abbinarli e una merenda "buona, pulita, giusta" preparata con i prodotti locali delle aziende selezionate da Slow Food Oltrepò Pavese.

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Oppure, per chi abita a Torino e dintorni, è sempre disponibile durante i weekend l'esperienza **Bee-day, diventa apicoltore per un giorno** ([scopri tutte le date](https://becountry.it/experiences/214/bee-day,-indossa-la-tuta-da-apicoltore-e-scopri-il-mondo-delle-api)).

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# **La funzione del fumo**

Per prelevare i melari in sicurezza, senza essere punto,l’apicoltore deve liberarli dalle api. Per farlo le tecnica più comunemente usate sono quelle della soffiatura e fumo. Con il soffiatore le api vengono spinte a scendere a nido grazie al flusso di aria emanato.

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L’affumicatore è invece un attrezzo utilizzato per **tranquillizzare le api**. Si tratta di un cilindro di metallo dotato di un soffietto per immettere aria nel cilindro ed un beccuccio per far fuoriuscire fumo. L'apicoltore vi inserisce del materiale combustibile (come ad esempio il tessuto di Juta grezzo, materiale vegetale secco, ecc.), lo accende e lo chiude in modo che la combustione avvenga senza fiamma e produca fumo.

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**Il principio alla base dell'utilizzo dell'affumicatore e quello dell'atavica paura delle api per il fuoco**: in presenza di un incendio le api, spaventate, tendono a riempirsi il più possibile di scorte alimentari fino al punto di essere sazie e quindi più tranquille.

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# **La disopercolatura**

Una volta prelevati, i melari vengono trasportati in sala smielatura dove, constatata la maturità del miele, si procede con la disopercolatura. Con questo termine si intende l’eliminazione dello strato di cera che chiude le cellette e il miele al suo interno. Il favo viene posto su una specie di leggio e si procede manualmente all’eliminazione degli opercoli o con un apposito coltello o con una forchetta

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# **La smielatura vera e propria**

Una volta disopercolato il favo, si procede alla vera e propria estrazione. Per farlo, si ricorre a un apposito smielatore in acciaio inox. In passato il miele veniva estratto con la spremitura dei favi (torchiatura) che, pertanto, venivano distrutti. Lo smielatore nasce con l'apicoltura moderna, per consentire l'estrazione del miele senza la distruzione dei favi.

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Tutti **gli smielatori sfruttano la forza centrifuga, grazie alla quale il miele viene fatto fuoriuscire dal favo**. Inoltre, questo tipo di operazione permette una lavorazione a freddo, senza riscaldamento del miele e conseguente alterazione del prodotto.

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# **Il filtraggio, la decantazione e il consumo**

Infine il miele estratto dai favi viene poi filtrato per eliminare i residui di cera o di favo. Questa operazione viene eseguita con apposite reti metalliche a maglie molto fini.

Successivamente, si procede inserendo il miele nel maturatore (o decantatore), dove viene lasciato decantare per consentire a eventuali residui di salire a galla o di depositarsi sul fondo. Contemporaneamente, si permette anche alle bollicine d’aria di emergere.

Ora il miele è pronto per essere mangiato!

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# **Il legame con il territorio**

Acquistate il miele prodotto da piccole aziende locali in negozi specializzati o nella vendita al dettaglio in mercati o fiere rionali. O meglio ancora se vi rivolgete direttamente ai produttori.

Sapevate che nella sezione dedicata del sito di [CONAPI](https://conapi.it/i-nostri-apicoltori/) potete trovare tutti i produttori di miele italiani associati al Consorzio Nazionale Apicoltori suddivisi per Regione?

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Se cercate il miele davvero artigianale, diffidate da chi propone 10 varietà diverse, molto probabilmente il miele non è tutto proveniente dalla sua produzione. Tenete presente che **i piccoli produttor**i che praticano l’apicoltura stanziale e nomadismo a brevi distanze (pensate ad esempio agli apicoltori di montagna, che spostano gli alveari sul territorio seguendo la naturale stagionalità delle fioriture spontanee), **riescono a raccogliere con fatica 5 o 6 varietà nei propri territori**. Questo è il primo indicatore di artigianalità.

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Sicuramente, con la produzione d’eccellenza che abbiamo in Italia, che vanta **cinque mieli a denominazione di origine protetta** (D.O.P. delle Dolomiti, la D.O.P della Lunigiana, la D.O.P. Montefeltro, la D.O.P. Sardegna e la D.O.P. Varese) la regola generale è acquistare miele 100% italiano, vera garanzia di qualità.

Infine una curiosità, l’Italia si distingue dal resto del mondo e d’Europa nella produzione di miele per la ricchezza floristica che, da Nord a Sud, offre varietà pregiate e tipiche: acacia, corbezzolo, rododendro sono tre dei 25 tipi di miele disponibili in Italia. Le differenze tra l’uno e l’altro sono spiccate come quelle dei vini.