L**’Emilia Romagna** è una delle regioni italiane con la tradizione gastronomica più ricca, figlia di un territorio variegato che va dall’Adriatico alla Pianura Padana, passando dalle cime dell’Appennino Tosco-Emiliano. É famosa in tutto mondo soprattutto per il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, i fantomatici tortellini e per l’Aceto Balsamico Dop. Ma non va dimenticata la zona lagunare del Delta del Po, con i suoi paesaggi puntellati di palafitte, che regala un microclima perfetto per prodotti di eccellenza come il riso, le vongole e il sale marino. ![](https://lh5.googleusercontent.com/eYbo4EWl3qB3NQkBF3NBCardKbaRM1WvyQJP0HUv1oQIfEXPQPkURBfe13YKz-Sx27_q-L4KLUmoYin0xMu2o9p4NRVjNy5pKknipyiMcyCgEHmnDgXQgSRme6SxAbs-SxdSGZ7k) **1.Pasta all’uovo** Protagonista indiscussa della cucina dell’Emilia Romagna è la pasta all’uovo, fatta con la farina di grano tenero. Rigorosamente preparata in casa da ogni massaia emiliana e romagnola attraverso procedimenti che hanno la parvenza di un rito. Le uova vengono scelte tra quelle con il guscio più scuro che possano garantire tuorli ben colorati e che diano alla pasta quel caratteristico color dorato. La sfoglia può essere ripiena o meno. I tortellini, chiamati così a Bologna hanno un ripieno di mortadella, parmigiano, lombo e prosciutto di maiale; nel resto della regione si parla di cappelletti con ripieno di magro, formaggio tenero come ricotta o cacio, scorza di limone e noce moscata.A Ferrara troviamo gli squisiti cappellacci di zucca, a Forlì i tortellini nella lastra con ripieno di zucca, patate e talvolta spinaci, gli anolini sono invece dei cappelletti originariamente imbottiti con carne d’asino. ![](https://lh4.googleusercontent.com/HlnQ9HBKXADjxKMQ_7Xbhyou4dzn_QF-AZap-vcrWGqGIwl42cDW_Fp1NCdCe1Wf9VrwMIEVmbLZ0NkrxQih14OfutS4sZEsRKbVKeKoqr2UKOjFqxbMgur7TcR-VPgSJW9NuWWM) Insomma, le preparazioni della pasta ripiena sono numerose e variano a seconda della tradizione familiare e cittadina: ce n’è per tutti i gusti! Tra le pasta lunga troviamo le intramontabili tagliatelle di sfoglia sottile da condire a piacimento, ad esempio con sugo di castrato, tartufo o con salsa alle noci alla maniera piacentina. Il nome tagliatella deriva dal verbo “tagliare”, e per mettere un punto alle strane varianti che circondavano questo tipo di pasta, con variazioni spesso assurde come gli “Spaghetti alla Bolognese” inglesi, nel 1972 la delegazione bolognese dell[’Accademia Italiana della Cucina](https://www.accademiaitalianadellacucina.it/) depositò presso la Camera di Commercio della città la misura della vera tagliatella, con un campione di tagliatella in oro. Da quel momento in poi la misura perfetta della tagliatella sarebbe stata la 12.270esima parte dell’altezza della Torre degli Asinelli, ovvero circa 7 mm a crudo (8mm circa una volta cotta). Squisite sono accompagnate all’immancabile ragù bolognese, protagonista anche delle lasagne: grossi rettangoli di pasta alternati a ragù, besciamella e parmigiano. Altri tipi di pasta tipici della regione sono i garganelli, la gramigna e i passatelli (vermicelli di pangrattato, parmigiano, uovo e spezie serviti in brodo o asciutti). **2.Il Parmigiano Reggiano** Il [Parmigiano Reggiano](https://www.parmigianoreggiano.com/it/) ha portato la regione alla ribalta in tutto il mondo. Copiato e rinominato, l’unico vero è quello a marchio DOP che ne garantisce la denominazione, la rigorosa linea produttiva e le caratteristiche che lo rendono unico e inimitabile. A rivendicarne la paternità sono le città di Reggio Emilia e Parma. Questo formaggio a pasta dura è diventato protagonista sulle tavole e nelle ricette di tutti gli italiani e non solo, ma forse il modo migliore per apprezzarlo è da solo, tagliato direttamente dalla forma con il tipico coltello a mandorla. **3.L’aceto balsamico di Modena Igp** Un altro prodotto tipico dell’Emilia Romagna è l’aceto balsamico, legato indissolubilmente a Modena, al suo territorio e alle tradizioni, alle conoscenze e competenze delle popolazioni locali. C’è un solo modo per fare l’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. e sono le regole del [Disciplinare di Produzione](https://www.consorziobalsamico.it/) a stabilirlo. Deve essere prodotto esclusivamente nelle acetaie delle province di Modena e Reggio Emilia con i mosti ottenuti dai 7 vitigni più coltivati in Emilia Romagna (Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni) che garantiscono acidità e zuccheri perfetti. A questi mosti si aggiungono aceto di vino e una percentuale di aceto di vino invecchiato almeno 10 anni. Le acetaie sono spesso aperte a visite guidate che consentono ai consumatori di conoscere i segreti che si nascondono dietro a questo prodotto che ha reso l’Italia e, in particolare la città di Modena, celebre in tutto il mondo. ![](https://lh4.googleusercontent.com/cpadJA0OEnbtP6ANHA9_dHSZQ7tIM4r653vBW_3YgzE_qBg58f_t2CE1BDP50mE6PH7o2XxAYHtVPbkFlGkhTOuMT6_WTiPbm_oTFccaCikx78EG9TxVVkmxATITYYV38Z27AOYL) **4.Prosciutto di Parma e Culatello di Zibello** Sono due insaccati iconici del nostro paese. A prima vista potrebbero sembrare simili, ma non è così, a partire dalle zone di produzione. Pur trattandosi di prodotti tipici del parmense, il [Culatello di Zibello](https://www.consorziodituteladelculatellodizibello.com/) è esclusiva della Bassa (parliamo di Zibello, che è il paese da cui prende il nome, poi Busseto, Polesine, Soragna, Roccabianca, San Secondo, Sissa e Colorno) e viene preparato tra novembre e febbraio. In questa zona, quella più vicina al Po, gli inverni sono particolarmente freddi e umidi, mentre le estati calde e assolate. Il [Prosciutto di Parma](https://www.prosciuttodiparma.com/), al contrario, è un prodotto della collina (la zona tra la via Emilia e l’inizio dell’Appennino, compresa tra il fiume Enza e il torrente Stirone). Qui il clima raggiunge un perfetto equilibrio di temperatura, umidità e ventilazione che influiscono sui lieviti e le muffe che danno l’inconfondibile sapore al crudo. Queste differenze climatiche ovviamente si riflettono anche nel gusto del prodotto. E poi la preparazione. Se per il prosciutto crudo si usa tutta la coscia, dalla quale viene eliminata solo la cotenna e parte del grasso, per il culatello si usa la parte più pregiata e tenera, ovvero il gluteo. Viene quindi eliminata la cotenna, il grasso, le ossa e il cosiddetto fiocchetto. Infine, se per il crudo di Parma si usa solo sale marino, per il culatello si usa un mix di sale, aglio, pepe e in alcuni casi anche vino bianco secco, nitrato di sodio e di potassio. **5.Sale marino artigianale di Cervia** Le origini delle saline di Cervia si perdono nell’antichità classica, passando per etruschi e romani, mentre nel Medioevo il sale di Cervia è fondamentale per l’economia di tutta la Romagna, occupando bacini sempre più ampi. Come riporta il sito di [Slow Food](https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/sale-marino-artigianale-di-cervia/), “la crescita dei bacini è tale che, nel 1698, l’antico borgo di Cervia, ormai insidiato dalle acque, deve essere “smontato” e ricostruito di sana pianta a due chilometri di distanza Nel 1998 decisioni governative impongono la cessazione della produzione, ma il Comune di Cervia decide di farsi carico delle saline e nasce la Società di gestione Parco della Salina di Cervia. La salina è riconosciuta, per il suo alto valore naturalistico e paesaggistico, come area umida di importanza internazionale e diventa parte del Parco Regionale Delta del Po Emilia-Romagna”. In questo modo ancora oggi possiamo godere del sale dolce di Cervia, un sale marino e integrale prodotto ancora oggi artigianalmente tramite essiccazione naturale. Questo processo permette al sale di mantenere un’umidità del 2%, tipica dei cristalli non raffinati che consente a tutti gli oligoelementi presenti nell’acqua di mare come iodio, ferro e potassio di rimanere inalterati. ![](https://lh6.googleusercontent.com/YbkGmbdDGQUO6nJyJCwqILyOJiz7k4dIV48i8-xNigUyBbuswW9xCr-GDfzMll7_dMAU_KsW4u-WnP-ZtnaJBx779SsB8rKjXV2a0lrri2F-X1CatdEBB4YcyJ0SZoNDzNCLmTzs) **6.Salame Felino IGP** No, i gatti, per fortuna, non c’entrano niente. Il salame Felino è un salame prodotto storicamente nella cittadina di Felino e in alcuni comuni limitrofi, come Sala Baganza e Langhirano, tutti in provincia di Parma. E’ uno dei salami italiani più pregiati, e infatti ha ottenuto la certificazione europea di "Indicazione Geografica Protetta”. Tradizionalmente viene tagliato in modo diagonale, con un angolo di circa 45°, così da rendere le fette più belle e allungate. Visita il sito del [Consorzio di Tutela del Salame Felino](http://www.salamefelino.com/salame-felino/). **7.Mortadella Bologna IGP** L'origine del nome "mortadella" è dibattuta. Una teoria fa derivare il nome dal termine latino mortarium (mortaio), attrezzo tradizionalmente usato per pestare la carne. Un'altra teoria deriva il nome da una salsiccia romana aromatizzata con bacche di mirto che i romani chiamavano farcimen myrtatum (salsiccia di mirto). Il mirto era infatti una spezia popolare prima che il pepe diventasse disponibile per i mercati europei. Nel 1661, per regolare la produzione, fu pubblicato un bando del cardinale Girolamo Farnese, cardinale legato di Bologna, che impediva la produzione di mortadella con carni diverse da quelle di maiale. Da lì in poi si è iniziato a tutelare la [Mortadella Bologna](https://mortadellabologna.com/), un patrimonio di storia e gusto emiliano. ![](https://lh6.googleusercontent.com/m-r9oIPhrVI9HrRCfkVF-vo-IceA8DJlbewNiqSZ90jN7RKlB9PhaHuUeQ3YsOj0-57chRLuKs-5MN33Oi45GK-2JkxiaIw36A7cMpUBNDU29iXjZ96KQ4_xc9pl03eCkuN3svz4) **8.Squacquerone di Romagna DOP** Si chiama così per la sua consistenza, perché quasi si "squaglia", a causa dell'elevata presenza di acqua. E’ un formaggio a pasta molle a brevissima maturazione e la sua fama è legata indissolubilmente alla Piadina, vedi punto successivo. **9.Piadina** La piadina, conosciuta anche come piada, è uno dei simboli della Romagna. Il poeta Giovanni Pascoli scriveva che “la piadina è il pane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli”, una frase che racchiude a pieno l’importanza di questo alimento. La piadina Romagnola tradizionale è realizzata con pochi ingredienti che le conferiscono però un gusto unico e inconfondibile al palato. Per preparare questo “pane romagnolo” è necessaria solo farina di grano tenero, acqua, grasso (che può essere olio d’oliva oppure strutto) e sale. Anche se gli ingredienti restano questi quattro, a seconda delle zone della Romagna cambia il diametro e lo spessore. Qual è la farcitura classica di una piadina romagnola? Ovviamente crudo, rucola e squacquerone! Attenzione infine a non confondere la piadina con il Crescione o il Cassone, una piada farcita prima della cottura, e poi ripiegata su se stessa chiusa ai bordi, come un calzone. Volete mettervi alla prova e preparala a casa? Ecco qui la ricetta classica: [https://ricette.giallozafferano.it/Piadina-Romagnola.html](https://ricette.giallozafferano.it/Piadina-Romagnola.html) ![](https://lh4.googleusercontent.com/Lis_J50yVzmuxS7EJuUPvxXBzmMpNiyCTMoDRBX0iTwoc9oPdB2ONYzV54T4LkZxJI-pq_RdEQgx-bqeE6JmMPV9thOuVVhfA1LtS7oyGMn7cCxyX2jz51_wu0-ThQWdGX4x0Y7P) **10.Riso del delta del Po** Il [Riso del Delta del Po IGP](https://risodeltapoigp.it/it/) presenta un chicco grande, cristallino, perlato, con un elevato tenore proteico. È un prodotto unico perché nasce e cresce all’interno dell’ecosistema del Delta del Po, totalmente immerso nel Parco Naturale del Delta del Po, una biosfera incontaminata unica al mondo, bagnata dalle acque salate del Mare Adriatico e dalle acque dolci del Grande Fiume Po. Grazie alla vicinanza al mare viene a crearsi un microambiente favorevole alla coltivazione del riso: la costante ventilazione delle risaie da parte di venti e brezze, e la minore umidità relativa che ne deriva, consente di mantenere la pianta più asciutta e di conseguenza sana. Per le sue caratteristiche il riso del delta del Po è tra i più pregiati in Italia. **11.Anguilla marinata delle valli di Comacchio** L'”Anguilla marinata delle valli di Comacchio” costituisce la lavorazione più tipica del pesce di valle. Per questo l'antico metodo di lavorazione dell'anguilla (previsto da un regolamento del 1818) è stato ripristinato all'interno della[ Manifattura dei Marinati](https://www.ferraraterraeacqua.it/it/comacchio/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/musei-gallerie/manifattura-dei-marinati), in centro a Comacchio. Oggi la Manifattura dei Marinati si articola su oltre milleseicento metri: presenta la Sala dei Fuochi, il cuore dell'intero complesso, in cui sono conservati dodici camini intervallati da nicchie, in cui avveniva, e avviene tutt'oggi la lavorazione dell'”Anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio”. L'anguilla marinata è riconosciuta anche come Presidio Slow Food, un progetto operativo per la tutela della biodiversità alimentare. ![](https://lh6.googleusercontent.com/rvqOj4mlPHm6DPJMQ_9N6z2Ax1Kn57BFHH-nl6Nt0fxuA-hjLAB7AXEBL-LaafxsaTUZv6w8w8jwCe8s3qKVbuWAoElAsDtRoJVo2dUWn3QCD09nX-DsQXBtPa6NzpNfmPNwvPei) **12.Ciliegie di Vignola** Tra le numerose varietà di ciliegie, quelle che si raccolgono sulle colline di Vignola, in Emilia Romagna, rappresentano una vera e propria eccellenza gastronomica della Penisola, tant’è che nel 2013 esse hanno ricevuto il prestigioso marchio di qualità IGP (Indicazione Geografica Protetta). Le peculiarità pedoclimatiche di questo territorio, clima fresco con precipitazioni primaverili abbondanti ed estati mai troppo siccitose, sono il teatro perfetto per la coltivazione di questa prelibatezza italiana. Esistono diverse varietà di ciliegie di Vignola: tra il mese di maggio e giugno, ad esempio, si ha la raccolta del Durone Bigarreau e della Mora di Vignola, quest’ultima è la varietà più pregiata. La raccolta avviene tassativamente a mano (http://www.consorziociliegiadivignolaigp.it/). **![](https://lh5.googleusercontent.com/9Er1uvmQnqT2tBQYOcPDIFNQVndQ15lPeX3xJckcAec3p7zLGW0rYF7EPlE4C_6_9VBxnYIDcW1ErNe_DgLxY4TlbTJciTc1Fk8yuUmVYPhrUpNf2Z-ecwIfaOmd1zHVSjujL4mO)** **13.Vongola verace di Goro** La Sacca di Goro, all'estremo lembo nord del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna, in provincia di Ferrara ha una naturale confluenza di acqua dolce proveniente dal Po e di acqua salata che entra dal mare favorendo lo sviluppo di numerose specie ittiche ed in particolare di molluschi come cozze, ostriche e la [vongola verace di Goro](http://www.parcodeltapo.it/it/prodotti_dettaglio.php?id=3907), di colore grigio azzurro, a volte anche con striature gialle e nere in quelle di dimensioni maggiori, con carni tenere dal sapore di mare e tendente al dolciastro. Un’eccellenza unica di un territorio unico: un ambiente lagunare protetto di 1.600 ettari. **14.Anguria Reggiana** L’anguria reggiana è l’unica anguria IGP d’Europa, come giustamente si sottolinea nel [sito del Consorzio.](https://anguriareggianaigp.it/) “La certificazione IGP sancisce la qualità di quella che è una coltivazione dalla tradizione secolare nella bassa reggiana. Una commistione di terreni fertili, quelli tipici della zona vocata di produzione, di biodiversità locale e cultura di un territorio, cresciuto in simbiosi con le coltivazioni di anguria, è il segreto di questa eccellenza dal gusto e profumo inconfondibili.” **15.Asparago di Albedo** Altro prodotto identitario di questa regione è l’asparago è l’Asparago Verde di Altedo IGP. La zona di produzione comprende la provincia di Ferrara e la parte della provincia di Bologna a nord della via Emilia, nella regione Emilia-Romagna. La particolare composizione del terreno, il clima umido e nebbioso tipico della bassa padana, insieme ai metodi tradizionali di coltivazione e all’esperienza tramandata di generazione in generazione, rendono uniche le caratteristiche organolettiche di questo prodotto. **16.Vini dell’Emilia Romagna** Per accompagnare tutto quello che abbiamo appena letto fin qui, possiamo optare per un’ottima bottiglia di Sangiovese di Romagna DOC, simbolo delle colline romagnole di colore rosso rubino è ideale da abbinare con arrosti e primi piatti, così come il Lambrusco DOC delle denominazioni di Sorbara, Castelvetro e Salamino di Santa Croce, vino rosso, frizzante e naturalmente conviviale. Tra i bianchi troviamo il Pignoletto di Romagna IGT, Albana di Romagna DOCG e il Malvasia Emilia IGT (). **17.Pera dell’Emilia Romagna IGP ** Abate Fetel, Decana del Comizio, Conference, William, Max Red Bartlett, Kaiser, Santa Maria e Carmen. Otto pere dalle caratteristiche differenti ma accomunate da una provenienza unica, apprezzata e diffusa in tutto il mondo. Curiosità: hanno una pelle estremamente delicata a cui basta un’eccessiva pressione per guastarle e perdere in termini di sapore. Per questo motivo, per ridurre al minimo ammaccature e graffi, le [pere dell’Emilia Romagna](https://peradellemiliaromagnaigp.it/) vengono messe in commercio in una fase di maturazione non troppo avanzata. Bastano pochi giorni in un sacchetto di carta, a temperatura ambiente, per raggiungere il loro stadio di maturazione perfetta che si intuisce applicando una lieve pressione alla base del picciolo. Se la polpa risulta cedevole significa che la pera è pronta per essere gustata! **18.Patata di Bologna** I terreni di campagna del bolognese, con un buon drenaggio naturale di composizione argillosa o di medio impasto, sono i migliori per coltivare la [Patata di Bologna](https://www.patatadibologna.it/): profondi, ben arieggiati, senza ristagni d’acqua, con un livello di acidità (pH) tra 5 e 6,5. Un prodotto a cui il territorio è particolarmente legato, dato che a cavallo tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo, Bologna è impegnata a sfamare le truppe napoleoniche e altre armate dall’Europa: la coltivazione delle Patate vince la fame e salva l’economia degli agricoltori locali. ![](https://lh4.googleusercontent.com/mSoXdK_EDimKvbIKFdCf9ISs3UZC0gAG34ciEyUW0rZyuGJzuUQBGPzQQwDt3sFcuHA8yAGsODWV1Wea1DEfJRoGdNBQxQLtKZkgUE36Z5y-3UBMp6jBYRMj6nWX-ofDzd0__0MB) **19.Pesca e Nettarina di Romagna** Le parole migliori per descrivere queste bontà locali? Quelle che campeggiano sul portale del [Consorzio di Tutela](https://pescanettarinadiromagna.it/) che dal 2015 si occupa della valorizzazione e della promozione di questi prodotti e ne tutela l’unicità: “La Pesca e la Nettarina di Romagna sono frutti speciali, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo per la qualità e il gusto unici. Nel 1998 hanno ottenuto, prime in Europa, il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta”. Sono coltivate esclusivamente nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara e Ravenna e Rimini. **20.Aglio di Voghiera Dop** Sono più di 100 ettari ogni anno quelli destinati alla coltivazione dell’[Aglio di Voghiera DOP](http://www.agliodivoghiera.it/), eccellenza della Provincia di Ferrara. Le particolari qualità del terreno fertile e argilloso, e il clima tipico della zona rendono l’Aglio di Voghiera DOP un prodotto unico. Un territorio che comprende il Comune di Voghiera e parte dei comuni di Masi Torello, Portomaggiore, Argenta e Ferrara in cui vengono prodotti in media 100 quintali di aglio secco per ettaro coltivato. Come riconoscerlo? I bulbi dell’Aglio di Voghiera DOP, sono di grossa pezzatura, rotondeggianti, solitamente bianchi, raramente striati di rosa.

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